una occasione unica.
mercoledì 21 dicembre 2011
la thuile e la polvere
una occasione unica.
domenica 18 dicembre 2011
la polvere
mercoledì 2 novembre 2011
Prima sciata!
Dopo tanto attendere finalmente ieri, 31 ottobre, abbiamo messo gli sci ai piedi!
Una stupenda giornata sul ghiacciaio di plateau rosa, a cervinia, tutti insieme per quelli che erano stati definiti "clinic autunnali" di telemark.
Una stupenda idea di Luciano che aveva lo scopo di andare a prendere i nostri difetti fin dalla prima discesa per poter così avere, durante tutte le prossime uscite, degli obiettivi su cui lavorare per migliorare il nostro stile.
Ovviamente lo scopo secondario, ma altrettanto utile, era di ritrovarsi un po tutti.
Eravamo una dozzina, più altri 7/8 di un altro gruppo. Mai visti tanti stallonati tutti insieme a cervinia!
Io mi sono concentrato sul mio switch, ma ho comunque trovato il tempo per tirare un po delle pieghe che tanto mi gasano!
Insomma, se il buon giorno si vede dal mattino, sarà una stagione da brividi!


martedì 4 ottobre 2011
chi lo avrebbe detto!

domenica 25 settembre 2011

martedì 30 agosto 2011
La route des grandes alpes- terzo giorno
Ho dormito bene, al fresco, mi sento tonico, sono un po in ritardo sul mio programma, la sveglia non ha suonato. Mi alzo, faccio un ceck al mio corpo per vedere in che condizioni è: le gambe sono un po legnose, ho dei formicolii piuttosto noiosi alla mano sinistra. Nulla di grave.
Sono ormai le 8.00 quando lascio il campeggio, fa piuttosto freddo, fatico a scaldarmi: in genere mi ci vuole circa un'ora, oggi dopo quel tempo ho già fatto 600 metri di salita! Ecco perché mi fanno male le gambe!
È tutto con il vento in faccia, freddo, in ombra, però bello, soprattutto la parte alta, vicino al rifugio napoleone, dove delle mucche smettono di mangiare per guardarmi mentre passo! Il piccolo lago è di un blu intenso: deve essere piuttosto freddo!
Raggiungo così i 2100 metri del col de vars, per la prima volta indosso la giacca invernale, i guanti lunghi, le ginocchiere... Sarà per la stanchezza, ma fatico proprio a scaldarmi!
La breve discesa mi porta a Jausier, dove lascio la route des grandes alpes (questa va verso il colle de la Cayolle) per intraprendere la salita che porta al colle più alto di tutta europa, cime de la bonette, a quota 2810metri. Sono circa 1400metri di salita,su 23 km. Non proprio una passeggiata!
Per fortuna ci sono punti acqua, così non sono mai a corto e posso bere quanto voglio. Fa sempre un gran caldo, ma un fresco vento in faccia non mi fa percepire il reale caldo che fa. In alto ci sono dei nuvoloni neri, ma non mi faccio intimorire. Ormai sono qui, non posso mica tornare a casa!
Questa salita è veramente ripida, tortuosa, sale costante con una pendenza media dell'8%. A tratti strappa un po, ma raramente spiana...
Bisogna prenderla con calma, anche perché è veramente ancora molto lunga.
Quando finalmente arrivo intorno a quota 2.200 il paesaggio mi torna familiare, sembra di essere al gran san Bernardo. Mi trovo in una sorta di loop da cui non riesco ad uscire: la strada gira e rigira, ma sembra di essere sempre allo stesso punto!
Alzando lo sguardo si apre un anfiteatro enorme, ma non si capisce dove passi la strada. Continuo, tanto non può che essere questa, ci sono i cartelli ad ogni km!
Intravedo il colle, il vento è freddo, mi devo mettere il gilet antivento! Però non mi torna l'altitudine... Segno "solo" 2650... E qui scopro e mi ricordo il motivo: sti francesi, pur di avere la strada più alta, hanno asfaltato un anello intorno ad una cima di sassi! Che folli! La strada si impenna, non so se salire da destra o da sinistra, mi sembrano ripide entrambe! Scelgo di stare a destra, l'ultimo km è duro, ma so che è l' ultimo!
Ancora uno sforzo e sono in cima. Ce l'ho fatta! Sono su! Mi faccio fare la foto, mi vesto bene, mi preparo a scendere. Al bivio noto un cartello. Dice: Nice 120 km. Un qualcosa si accende nella mia testa malata: quasi quasi tiro dritto e mi faccio dalla cima più alta al mare in una unica botta.
Detto fatto, mi butto giù dal colle. La strada è molto divertente, ma bisogna stare molto attenti! Col vento contro basta una folata mentre si è distratti per finire fuori strada. E il bordo è piuttosto ripido!
Rimango vestito fino al paesino di saint Étienne de tinée, dove mi spoglio e mangio tutto quello che mi rimane nelle borse: panino, formaggio, frutta... Riprendo a pedalare, ora il formicolio è su entrambe le mani, ma ancora si sopporta. Passo da Isola, entro nelle gorges de Valabre, bellissimo! A saint saveur passo un campeggio, dentro di me so che è l'ultimo, quindi o mi fermo, o vado al bivio per Rocquebillière ed deciderò il da farsi.
Quando arrivo li ci penso un attimo. Mi fermo, guardo la carta: o salgo altri 300 metri e rimango fedele al programma, o mi lancio nella pazza idea di arrivare in spiaggia la sera stessa. Troppo allettante, salgo in sella e continuo a scendere.
Mancano solo 65km per arrivare a Nizza, ma un vento odioso mi scatena sul muso! Sono in discesa e non riesco a stare sopra i 22 orari... La vedo lunga!
Le gorges de Tinée non finiscono mai, a tratti sono stupende, anche se ormai ci sono pezzi di strada a 4corsie e gallerie un po troppo lunghe per i miei gusti. Per fortuna gli ultimi 30km li faccio su pista ciclabile, con le braccia appoggiate sul manubrio a mo di triatleta, non per migliorare il coefficiente aerodinamico, ma perché ormai non so più come impugnare il manubrio!
Ormai é sera, quasi il tramonto, mi fermo in un minimarket a prendere qualcosa per la cena, 2 birre gelate...
Arrivo in spiaggia a Cagnes sur mer quando ormai il sole sta tramontando. Il tutto ha un qualcosa di poetico! Mi siedo accanto alla bici, bevo una birra, penso che ci sono riuscito. Forse con mio papà avrei fatto una via più breve, più diretta, però come l'ho fatta io ha un qualcosa di unico, di magico. Chissà se lui da lassù ha visto la mia impresa, chissà se ora sa che sono riuscito nell'impresa che sognavo con lui quando ero piccino... Chissà...
Non mi resta che trovare un campeggio per la notte, domani ritroverò Cora che arriverà a prendermi col furgone...
É stata una incredibile avventura, un viaggio intenso, unico, stupendo.
Ancora una volta mi sento appagato dalla mia impresa.
Sono felice.
LE FOTO DEL MIO VIAGGIO SONO VISIBILI, PER I MIEI AMICI, SU Fb O CLICCANDO QUESTO LINK
La route des grandes alpes- secondo giorno
Sono le 6 del mattino, mi sveglio prima che la sveglia suoni: ora mi rendo conto che sono in viaggio!
Pronto in 10minuti, parto a pancia vuota, troverò una boulangerie per strada...
È fresco, mi copro bene. Modane è deserta, tutto chiuso ancora! Mi mangio dei biscotti che ho portato da casa mentre pedalo. Controllo la carta per non sbagliare bivio: ci manca poco non lo vedo! Giro così a sinistra, direzione col du télégraphe: tanti tornanti si susseguono uno dopo l'altro. Inizio ad essere superato da molti ciclisti, ma la mia solita vena agonista non mi si chiude! Salutano, saluto, chi mi incoraggia, chi mi chiede dove vado e quando pesa la mia bici...quando rispondo alcuni strabuzzano gli occhi mi augurano "bon courage".
Anche se è fresco, mi scaldo velocemente, e il colle arriva in fretta. In cima mangio, mi cambio, saluto alcuni compagni di salita e proseguo per la mia strada: il Galibier è lontano, e non sarà l'unico colle che troverò oggi!
Perdo i 200 metri di dislivello che mi portano a Valloire e ricomincio a salire. In giro ci sono cartelli e bandire con scritto "vive le vtt"... Non ditelo a me penso, ma devo dire che questo road trip mi sta piacendo un sacco!
Appena prima dell'imbocco della salita al colle vedo un market: nessuno mi chiude porte sul muso, riesco a prendere dei biscotti ricoperti al cioccolato e con ripieno al lampone, un succo di arancia e una red bull.
Mangio e bevo e parto.
I primi 2 km sono da spezzare le rotule. E meno male che red bull ti mette le ali! Non vado su nemmeno ammazzandomi! Poi ne supero uno in bici, è un po panzone, ma diavolo, io ho 30kg sotto le chiappe! La strada molla un po, si pedala meglio, il panorama si fa via via più interessante man mano che si sale di quota.
Qui i ciclisti, soli o in gruppo, sono veramente tanti, e quasi nessuno non ha una parola per me: capiscono cosa sto facendo, in fondo credo abbiano un po di ammirazione.
Appena si esce dal fondo valle la strada si inerpica sul lato della montagna, aprendo una visuale della vallata sottostante davvero notevole!
Ormai ho capito come pedalare in piedi nonostante il bagaglio, così alterno i movimenti e lo sforzo: non dico che non fatico, ma mi passa molto facilmente!
Quando ormai sono a poche centinaia di metri di dislivello dalla cima, supero una coppia di ciclisti che mi fanno i complimenti per il passo che riesco a tenere.
Supero una ragazza ferma in auto, vestita da bici che da assistenza ad un signore che indossa una maglia con scritto "dai pirenei alle alpi" starà facendo qualcosa di strano anche lui, penso.
Lei mi chiede se è tutto ok, se ho bisogno di aiuto. Declino, sono a posto.
Capisce che sono italiano e mi urla "bravo, forza!"
Poco dopo mi passa, altro incoraggiamento, poi la ripasso. Mi offre acqua, ma ne ho.
Sono quasi in cima, chi mi vede arrivare mi incoraggia, sono tutti così gentili con me!
Mi vesto, foto di rito, tutti scendono dalla stessa parte della salita, io no!
La ragazza mi chiede dove sono diretto: ora mi tocca il col d'Izoard!
Un in bocca al lupo e, come al solito, sparisco.
La discesa verso Briançon pare non finire mai! Fa un caldo porco, non trovo acqua, i paesi che trovo sono tutti deserti e i bar chiusi... Trovo una fontana, ma esce acqua termale che sarà a 60gradi. Noto il cartello, città gemellata con sanpellegrino terme, mi pare...
Continuo e finalmente sono in città!
Trovo un caldo torrido ma anche un market aperto! Panino col crudo e coca, biscotti, formaggini! Come un maiale mi ingozzo su una panchina seduto vicino ad una commessa in pausa pranzo. Sta leggendo un libro, è girata di schiena e non si accorge che in vento le butta tutte le mie briciole addosso!
Riempito il sacco, mi avvio. Trovo pure una fontana! I primi 10km di salita sono veramente caldi, sotto il sole bollente, sento le braccia bruciare! Mi spalmo un po di crema, sto andando in alto!
Un sacco di motociclisti mi passano, sono circa le 14.30, non trovo altri ciclisti che si avventurano qui.
Salgo, salgo, salgo... Non arrivo mai, bevo come un cammello, ma cerco di tenere un po di acqua. Ad un certo punto, prima della ultima parte di salita, mi fermo. Finisco il succo, una borraccia. È l'ultima. Qualcosa troverò, mi dico. Al limite bevo da un torrente!
Macché, la strada si fa ripida, interminabile, ho la gola secca, le labbra mi fanno male, mi bruciano le braccia...
Ad un villaggio incontro due a piedi: lui ha un aspetto tutto goduto e gocciola acqua dalla faccia. Penso: o hanno chiavato nel bosco, o nei paraggi c'é una fontana!
Mi spiace per lui, ma ho trovato la fontana!
Ho bevuto 3borracce piene, una dopo l'altra, poi le ho riempite tutte e tre di nuovo. Che gioia! Sono come rinato!
Con nuovo vigore affronto gli ultimi duri km di salita, ma è veramente lunga da fare tutta!
Arrivo in cima, dove c'è un obelisco, mi faccio fare la foto da un anziano. Mi chiede le solite cose, quando gli dico che ho fatto già il colle télégraphe e il galibier lui mi risponde: ah, ma sei un agonista!
Sorrido, mi viene in mente Spiedo... Lo sanno proprio tutti ormai!
Scendo nel posto più bello che abbia mai visto in vita mia! La casse déserte fa impressione da quanto è bella! Mi viene in mente il deserto dei pinnacoli in australia, ma qui è forse ancora più unico!
Se veramente è stato Dio a creare tutto quanto, qui credo che ci si sia soffermato un po di più per fare le cose così belle!
Proseguo, ma mi devo fermare ogni 200 metri per riempirmi gli occhi di panorami stupendi!
Passo in delle gole su una stradina tutta curve e gallerie scavate nella roccia e, quando infine sono arrivato, trovo un piccolo paese che mi accoglie con un campeggio a dir poco minuscolo! Pago 7.00 euro, e scrocco pure la corrente per caricare il gps!
Non ho voglia di cercare un ristorante per mangiare male e, ancora una volta, mi viene in mente il racconto del viaggio di Perse...
Vado a fare la spesa e, per cena, mi mangio mezzo reblochon, due porzioni di foie gras de canard, un pane enorme, due yogurt al mango e due pesche.
Ora si che posso andare a dormire tranquillo!
Mi butto in tenda, fa il giusto fresco per dormire nel scacco a pelo con la tenda aperta. Prima di prendere sonno ammiro le stelle, ne vedo una cadente.
Mi addormento...
La route des grandes alpes- primo giorno
Quando ero piccino chiedevo sempre a mio papà: andiamo al mare in bici?
Ma prima ero piccolo io, poi vecchio lui... Ora lui non c'è più, ma la voglia di farlo è rimasta viva nel mio cuore.
È rimasta lì, nascosta in un angolo, fin quando, un giorno, mi sono detto: ora che sono allenato e in gran forma, perché non farlo?
Così mi prendo le mappe e mi studio, in un paio di ore, un itinerario degno di un tour epico.
Decido anche il come e il quando e, in men che non si dica, giunge il giorno della partenza.
Non so bene cosa mi aspetti, non so cosa voglia dire pedalare una bici che pesa, tra tutto, una trentina di kg. Ma non mi spavento.
È mercoledì 24 agosto, 7.30 del mattino. Puntuale inizio a pedalare.
Il paese dorme ancora, nessuno mi vede sparire con la mia bici e, nel giro di 400metri, sono un turista come se me vedono tanti!
Evito le gallerie e i tratti di strada statale non necessari, poi inizio la salita al colle del piccolo S. Bernardo. Tutto fila liscio, la bici non sembra pesare poi così tanto, scorre piuttosto bene! La prendo con calma, noto cose che non ho mai notato prima, panorami e vedute che, anche se visti mille volte, continuano ad avere un fascino enorme su di me...
Alle 10.30 sono al colle, tranquillo, fresco. Mangio una barretta alle nocciole, foto di rito, e parto. Cerco se per caso sul cartello del colle è rimasto il fiocco che Ausilia e Seba hanno messo per Franca, ma ovviamente il vento se lo è portato via, chissà dove.
Inizio a scendere con prudenza, ma la bici pare molto guidabile anche da carica!
Arrivato al bivio per mont Valezan ne approfitto e prendo una strada secondaria: mi farà risparmiare una dozzina di km: tanto ne ho da fare di strada!
Arrivato sul fondo valle inizia la salita verso la val d'Isère. Non pensavo, ma sono 38km per arrivare su e alla fine nemmeno troppo semplici! Ho finito le scorte di acqua e nonostante il lago enorme di Tignes non si vede nemmeno una fontana!
Sono le 13 in punto quando avvisto un piccolo market. Guardo il cartello degli orari, vedo che chiude alle 13, noto una ragazza bionda che entra prima di me... Poso la bici, non la lego, mi fiondo alla porta e vedo un braccio gentile che spinge fuori la ragazza di prima. Incredulo provo a tirare la maniglia e lo stesso braccio di prima mi strappa la porta dalle mani. Sto figlio di una grandissima mignotta lurida mi ha sbattuto la porta in faccia!
Io e la tipa ci guardiamo, ci sorridiamo, e via, ognuno per la sua via!
Così mi bevo una coca al bar e mi mangio il panone che mi ha preparato Cora, trovo una fonte, faccio il pieno, e parto!
L'Iseran è velato, ventoso, ora che arrivo freddo e nuvoloso. Mi cambio, mi rintano al bar, une tarte aux framboises e una coca non me li faccio mancare!
Scambio quattro parole con altri ciclisti e scendo, da solo col vento.
Ora è tutta discesa! Magari! I francesi riescono a mettere le salite ovunque, anche in discesa, e ogni 200metri che scendo ne devo risalire altri 100!!!
Prima di Modane ci sono un sacco di scorci panoramici da sogno, forti e gorges stupendi. Faccio un po di foto, non é molto tardi!
Arrivo in città trovo subito il campeggio comunale. Costa 10 euro, arrotondo con 2 birre, guadagno un pacco di patatine e mi accampo.
Arriva lo zio di France (un ometto di 63 anni che mi sembra proprio lui da grande) e vedo che si illumina quando vede sulla mia maglia la scritta valle d'Aosta... Pensava fossi un tedesco!
Franco mi racconta dei suoi viaggi in bici di quando era giovane, mi chiede un sacco di cose... Noto una scintilla nei suoi occhi riaccendersi, capisco il dolore di non poter più pedalare dopo un brutto infarto 3 anni fa.
Mi offre una pasta, declino, voglio una tartiflette!
Vago inutilmente per Modane in cerca di un ristorante ma le uniche alternative sono pizza o crepes. Opto mal volentieri per la prima, la affogo con una birra grande e la gelo con un mediocre gelato.
Mi ritiro in tenda, domani sarà il giorno più lungo, devo recuperare energie... Non dormirò una mazza, il campeggio è a 30 metri dalla stazione del treno, non me ne ero accorto, mi viene in mente Perse coi tappi per le orecchie nel bosco: sorrido, i miei sono a casa nel furgone!
sabato 20 agosto 2011
Preparativi...
Fuori ci sono 30 gradi, è umido, ma non fa nulla. Mercoledì si avvicina, devo ancora preparare tutto, vestiti, tenda, bici...
Come sempre mi riduco all'ultimo minuto!
Mi accorgo che mi mancano un po di cose, tipo gambali, copriscarpe antipioggia... Comprare roba invernale ad agosto è strano, ma pensare di passare dei colli a 2800 metri senza equipaggiamento, sopratutto se dovessi trovare maltempo...
Comunque sono pronto, ho voglia di partire, solo, per pensare, per non pensare, per vedere posti nuovi, per stacarmi, per qualche giorno, dal mondo!
Cercherò di aggiornare il blog in viaggio, ma non contateci troppo!
martedì 2 agosto 2011
yoda invitational
mercoledì 13 luglio 2011
12 ore in lunigiana
Tardo a raccontare di questa gara, ma l'emozione che ho vissuto è stata enorme!
domenica 26 giugno 2011
yoda road trip
venerdì 17 giugno 2011
Epic ride
Così mercoledì sera, nonostante i punti sul braccio e la ferita non ancora guarita, sono andato in montagna col furgone per dormire sul luogo di partenza.
Svegliato dal campanile di Saint Rémy en Bosses, alle 5 scarse pedalavo già.
La luna quasi piena mi permetteva di spegnere le luci di tanto in tanto, e il sole arrivava ad illuminare le vette circostanti nel giro di poche ore.
Le luci del mattino in montagna sono bellissime! Tutti i sentieri lungo i ruscelli di montagna danno una sorta di sensazione zen al gesto, mettono una pace unica difficile da spiegare a parole!
Per arrivare ai 2800 metri del primo colle ci è voluto un po di portage, ma il panorama lassù era da favola! Mi sono reso conto che forse era la prima volta che una singlespeed arrivava lassù, e un po di orgoglio mi ha dato forza.
La discesa, a occhio tra i nevai, é stata super! Non sapevo dove andare e sprofondavo fin sopra le caviglie nella neve.
Il secondo colle è stato molto duro, dai 900metri di bruson ai 2500 del col de mille. Interminabile, dura, sotto il sole. Ho sfruttato i nevai per ridare forza alle gambe, ma arrivato in cima ero a pezzi.
Ho patito pure la discesa ma, a denti stretti, ho raggiunto il fondovalle.
Un panino e una birra non me li sono fatti mancare!
L'ultima salita, verso il colle del gran san Bernardo, mi ha tolto ogni forza residua. Sotto un bel temporale ho lottato con me stesso per trascinarmi in cima... E ho vinto io, la mia testa dura, la mia forza, la mia voglia di arrivare! Le due ore più dure di sempre, bagnato, al freddo, controvento... Ma ormai ero lassù, di nuovo a 2500 metri, con un sorriso da stupido stampato in viso.
Ormai era fatta, ci ero riuscito!
Ero il primo ad aver fatto questa cosa, ma sopratutto ero alla fine di una avventura incredibile.
Non so dove io abbia trovato la forza per fare tutto ciò, ma da oggi avrò ben chiari come e dove siano i miei limiti e, soprattutto come fare per superarli!
domenica 29 maggio 2011
in pace!
martedì 24 maggio 2011
prima il divertimento
venerdì 13 maggio 2011
Pioggia sottile
Ieri mattina, sveglia presto, alle 7.45 pedalavo già.
Zainetto in spalla con dentro un po di cibo, una giacca per la pioggia e la cartina. Conosco il posto in cui sto andando, ma conoscendomi l'itinerario può sempre variare strada facendo.
Infatti, dopo 25 km di salita, ho provato a spostare la meta sul lato opposto della montagna.
Il sentiero finisce nel nulla e la salita si fa ardua, a occhio, bici a spalle, in direzione di un non meglio precisato colle.
Inizia a piovere, metto la giacca, raggiungo il colle. La fine pioggia non mi bagna nemmeno. Mi fermo a fare due foto, seduto su una roccia... Il panorama è bellissimo, le cime innevate in lontananza, le nubi nere sopra di me... É bellissimo, so che mi aspettano circa 15km di discesa su sentiero, ma mi importa poco. Resterei qui ancora un bel po, lontano dal mondo, nel silenzio, al freddo...
Sensazioni che solo la montagna sa regalare!

martedì 3 maggio 2011
SSEC 2011
martedì 19 aprile 2011
La notte
9 ore di lavoro, clienti schizzati, ritmi frenetici... Alle 19 non ne posso più, mi cambio, prendo la singlespeed, le luci e parto. L'idea è di fare un giretto, ma mi ritrovo in cima ad una collina, sopra Aosta. C'è ancora luce ma il bosco é già buio. Quando arrivo in fondo al sentiero non ho nessuna intenzione di smettere di pedalare, così abbandono il furgone e proseguo.
Ora è buio veramente, e si inizia a trovare qualche volpe e qualche capriolo nei sentieri.
Queste sono le sensazioni che rendono unica una bella pedalata in notturna!
Dopo 3 ore e 45km sono a casa, un piatto di pasta al forno mi aspetta. Cosa chiedere di più?

domenica 17 aprile 2011
Una giornata speciale
Oggi, invece, una giornata di mtb di quelle intense, di quelle ricche di adrenalina!
Sono veramente contento di come è andato questo weekend, ma mi rimane una domanda in testa e nel cuore: e se facessi meno gare e più uscite con gli amici?
lunedì 11 aprile 2011
domenica 27 marzo 2011
ciao Marco
venerdì 18 marzo 2011
la scelta
lunedì 14 marzo 2011
la 24 ore di finale si avvicina

è così.
venerdì 11 marzo 2011
dura ripresa ed emozioni nel bosco
mercoledì 2 marzo 2011
inizio di stagione
martedì 15 febbraio 2011
Pensieri
Poi mi sveglio, sovente presto, accendo la luce, la macchina del caffe', lo spazzolino elettrico, regolo il riscaldamento, mi alzo, bevo un caffe' bollente, mangio un giorno i biscotti, un giorno la torta, un giorno pane e nutella.
Poi scendo in garage, prendo l'auto e ,in quindici minuti, sono al lavoro. A volte mi arrabbio se ne impiego venti perche' c'è un po di traffico o non trovo parcheggio.
Se ho fame apro lo sportello di un armadio, scelgo cosa mangiare e cosa bere: ho sempre almeno quattro gusti differenti di succo di frutta in dispensa.
Quando faccio la spesa riempio il carello di mille cavolate che non sono assolutamente indispensabili, sono solo ben confezionate e presentate; ma non riempiono la pancia piu' di un sano piatto di riso.
Quando avrò un figlio andrà a scuola sotto casa, poi potrà prendere il bus e un giorno il motorino. Quando sarà cresciuto si sveglierà presto, berrà il suo caffe' bollente, mangerà i suoi biscotti preferiti e andrà al lavoro in auto.
Di questo noi ne siamo certi. TUTTI QUANTI.
Ma pensiamo un momento a quanti si svegliano al mattino, al buio, in una casa in cemento con le finestre senza vetri, in un posto dove il vento soffia perennemente, giorno e notte, dove l'acqua calda non esiste, dove il pasto non sempre è assicurato.
Pensiamo che ci sono dei ragazzini che per andare a scuola devono percorrere anche 40km, a piedi, perchè il territorio è aspro e severo. Quindi, alla fine, a scuola non ci va.
Pensiamo che quando arriva la sera ed è buio se non si hanno i soldi per comprare la benzina che alimenta il generatore, si sta al buio.
Niente Gerry Scotti e il suo Milionario, niente cartoni animati, niente pubblicità.
Pensiamo a come potrebbe essere la vita in queste condizioni. Saremmo capaci di sorridere? Credo di no. Ormai siamo logorati dal consumismo, dall'avere tutto subito e a tutti i costi, siamo bombardati da messaggi dove se non hai quel gadget sei fuori dal giro, sei demodé.
Invece ho visto persone che non hanno nulla di tutto ciò che noi riteniamo indispensabile, che si accontentano di un piatto di riso al giorno, che camminano per ore su sentieri scoscesi con fascine di legna appoggiate sulla testa che pesano fino a quaranta kg. Persone che, quando le incontri, ti regalano SEMPRE un sorriso, la cosa più grande che si possa regalare.
Domani mi sveglierò presto, accenderò la luce, il telefono, controllerò le mail... Ma un attimo dedicato alle persone che ho incontrato in questo viaggio voglio prendermelo, per ricordarmi che, alla fine, forse, siamo più viziati che fortunati.
lunedì 14 febbraio 2011
Soiree
La nostra avventura finisce qui.
Il mio obbiettivo e' raggiunto: arrivare davanti a Samuel Normand, il ragazzo non professionista che e' stato selezionato da un gruppo di 450 pretendenti (e che va veramente forte!).
Arriva Fabien, mi stringe la mano, mi chiede se mi sono divertito, e mi dice: "Marco spero tu ti sia divertito, per me e' stato un enorme piacere averti qui con noi, la tua simpatia, la tua positivita', il tuo sorriso, la tua disponibilita' sono proprio le doti che cerchiamo per i partecipanti a questi urge event"
Mi sento lusingato per queste parole, parole confermate anche dagli altri partecipanti e da Fred, l'organizzatore. Ne sono molto felice!
Andiamo a cena, premiazioni, festa grande... Ci sono dei ragazzi che ballamo e suonano, molto bravi... Si alza un po'il gomito, si fa casino... Tutto e' andato per il meglio anche oggi, possiamo andare a dormire per poi, domani, goderci un po' di riposo e di vita in stile capoverdiano!

Poulet e Samos si uniscono ai musicisti

Sven, il fotografo, ci da dentro col vino. Presto funiranno tutte le scorte del ristorante!!!
Posted using BlogPress from my iPad
Location:Sao antao
Last day
Sveglia presto, tanto per non perdere l'abitudine, e partiamo subito verso le montagne pareti rocciose e strapiombi vertigioni, punteggiati da case e piantagioni di banane, fagioli locali e altre piante, ci circondano. L'ambiente e'severo, ma fantastico! Non ho mai
Visto nulla di simile in vita mia! La strada, lastricata, sale ripidissima sul fianco della montagna; a ttatti e' molto esposta e dal finestrino si puo' vedere il fondo della valle, laggiu' molto in basso...
Arrivati in zona, scarichiamo le bici, le prepariamo e pedaliamo in un ambiente collinoso (che sinceramente non so da dove possa essere uscito viste le scarpate incontrate finora) e bellissimo.
Siamo sulla start line, parto dietro Rene' e con Tracy alle calcagna: devo darmi da fare per non farmi passare, sta ragazza va da far paura!!!, la run e' bellissma, mista, a tratti tecnica a tratti veloce. Numerosi rilanci, uno strappone in salte che devo fare a piedi, salti, curve in contropendenza... Insomma, c'e' tutto cio' che un buon biker deve saper affrontare! E oggi mi sento un buon biker!
Chiudo con il decimo tempo con finalmente il sorriso stampato sul volto.
Pic ni nel villaggio, poi si risale coi pulmini: in effetti potevo tranquillamente venire giu' con un set-up piu' discesistico e monocora, il 22 non l' ho mai usato!
Dopo pranzo riparo la bici a Sabrina, che ha rotto la catena. Ci metto credo meno di un minuto e faccio un figurone (bastà cosi' poco). Fabien mi sfotte, "ah, les italiens, quand il doivent aider une fille..." gran risate generali!!!
Ma per dimostrare che non aiuto solo le donne, riparo pure una gomma a Mark Weir: nessuno ha mai visto riparare un tubeless con la flexy gel e pezzi di camera d'aria, quindi tengo una piccola lezione di meccanica (in inglese) che, molto appassionatamente, viene seguita da Mark, Rene', Sam Peridy e tutti i discesisti delle maxi... Enorme soddisfazione!
"thanx Marco you have saved my race!" dice Weir alla fine. Piu' tardi gli regalero' un tubetto di colla cosi' la usera' nelle sue peripezie negli states!
Si risale per la stessa via, ma facciamo una discesa diversa, anche questa bellissima e varia, come piace a me. Faccio del mio meglio, ma sono stanco ormai, quindi non prendo troppi rischipero' riesco farmi dare solo 15secondi da Tracy Moseley!!! Non male, sara' una donna, ma questa vola come i migliori uomini al mondo!!!!
Per due run consecutive riesco a mettermi dietro Hans Rey, non sara' il massimo come obbiettivo lo stare davanti ad uno 10 anni in piu' di me e sovrappeso, ma per me e' stata una soddisfazione immensa starye davanti, per due run, ad una leggenda vivente del mio sport preferito!!
Dopo la gara facciamo un ultimo tratto tutti insieme, faccio due riprese con la go pro, cerco di star dietro a Sabrina... va dannatamente veloce pure lei!
Faccio provare la mia WFO ad uno che va forte (ma di questo ne parlero' su 29pollici.com) e rientramo per cena.
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Location:Santo Antao
Ripristino totale
Ieri sera dopo le quattro ore di traghetto, gli svomitazzi, i due aerei e l'ora in mini bus, siamo stati a casa di Cesarìa Evoira, molto celebre qui ma ache in Francia: e' una cantante di colore che canta (e parla) solamente nel dialetto locale, il creolo. Una casa lussuosa per gli standard locali, normale per i nostri, ma la cosa incredibile e' la quantita' di dischi d'oro, di platino e gli awards vari appesi alle pareti!!!
Lei, anziana donna di colore, nera come la notte, emana un'aura indescrivibile: parla con pacatezza, accenna qualche parola di francese, ma dice cose molto profonde e sincere. Mi ha fatto venire in mente la vecchina del libro "l'ombra dello scorpione" di Stephen King.
Un'oretta da lei (che e' madrina dell'evento in quanto siamo qui con l'obiettivo primario di portare aiuti ai bambini del posto) e finalmente si cena.
Alle 22.30 sono crollato, stanco, sfatto, mezzo malato dopo le peripezie della giornata.
Oggi, come detto, mi sono svegliato presto e abbiamo preso il traghetto per San Antao. E' stata la giornata che ho preferito da quando siamo qui! Sulla barca dei ragazzi suonavano e ballavano la capoeira... Bravissimi, e'incredibile i movimenti che riescono a fare!
Arrivati a destinazine ci siamo messi ad aspettare le bici che sarebbero arrivate entro un'ora locale (leggasi almeno due, ma alla fine sono state tre!!!!) in un bar. Abbiamo chiacchierato, mangiato e bevuto a due passi dall'oceano, in puro relax in pura filosofia capoverdiana: senza stress! Come direbbe Damiano, SERENI!!!!
Arrivano le bici (anche quella di Hans che finalmnete e' arrivata da los angeles, londra, parigi... carichiamo le sacche e saliamo sulla montagna. Da questo lato e' dolce e brulla, ma dall'altro... Ci fermiamo lungo la strada, al riparo da un vento che mi sposta (secondo me soffia ad almeno 70 all'ora) e partiamo; pedaliamo per ben 10 minuti, poi, bici in spalla, risaliamo un sentiero ripido, scosceso,e roccioso:" beh, non e' poi la fine del mondo" mi dico. E comincio a studiarmi i passaggi.
Arriviamo in cima: le nuvole tracciano un solco nel cielo, al di la' il nulla piu' totale. Dobbiamo scendere da qui. Fabien raccomanda prudenza, qui se cadi cadi una volta sola... Non mi tranquillizza! Se lo dice lui che vi assicuro che fa spavento a vederlo, figuriamoci come mi si strizza il culo! Corro ai ripari: metto la sella al minimo, che di meno non si puo', sgonfio le gomme, sgonfio le sospensioni di 30psi, alzo le leve dei freni (come vorrei avere dei pedali flat) e via.
I primi 6 tornanti li facciamo a piedi perche' sono zuppi e scivolosi. Poi partiamo, piu' in basso, uno alla volta, ogni tre minuti.
Cazzo, se ti affacci vedi il nulla! E' cosi' ripido e nebbioso che non vedi a piu' di 10 metri, e il vento soffia fortissimo. Ho voglia di tornare indietro!
Parto, con estrema prudenza, la bici va dove vuole lei, il bordo esterno e' vicinissmo al nulla... Che paura fottuta! Non ho mai visto nulla di cosi' ripido in vita mia! Scendo piu' volte, non voglio rischiare le chiappe, ci metto una vita poi, finalmente, piu' in basso, il cielo si apre e il sentiero si allarga. Prendo confidenza, inizio a divertirmi! Ogni curva una derapata, dx e sx, salti, rocce, radici, tutto fighissimo.
Arrivo con l'adrenalina alle stelle, sono in fondo!!!!!
Faccio il penultimo tempo, ma poco importa, oggi proprio non era il mio!!
Dopo la gara giriamo per il paese, in mezzo ai locals, che ci accolgono con musica e canti. Facciamo un sentiero in mezzo al villaggio che mi lascia senza fiato, peccato aver dimenticato la go pro nello zaino!
Incredibilmente cosi' dal nulla, ritrovo un feeling favoloso con la mia niner, ci gioco, nosepress e tornantini mi vengono bene, mi sento finalmente a mio agio! Chissa' che domani vada meglio delle volte scorse?
Ora siamo in albergo, camera singola per e Rowan, gli altri a mucchi di quattro... Si e'instaurato un buon rapporto, e parlo in inglese come non mai.
sabrina Jonnier mi piace, e' simpatica e alla mano, anche Vouilloz, che all'inizio sembra un po' sulle sue, e' suonato, e mi chiede in continuazione se con la 29 riesco a fare i tornantini cosi' stretti... Certo, farli come li fa lui mi ci vorrebbe un monociclo del 20, tant'e'....
Alla fine, tra tutti, ci soo almeno venti titoli mondiali della DH, ma sembra di essere alla gita sociale del team HUTR!!!
Ottima compagnia via, ora si dorme, anche se mi sento un po' febbricitante... Ho preso due aspirine, nel gruppo ce ne sono un po' di cappottati, da Wildhaber a Mark Weir... Spero di non ammalarmi pure io perche' inizio solo ora sentirmi ok con il mezzo!!!
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Location:Sao Antao
venerdì 11 febbraio 2011
Transfer
Siamo di nuovo a praia. Dopo 4 ore abbondanti sul traghetto, con un mare agitatissimo, siamo all'aeroporto de praia pronti per i nostri duevoli che ci porteranno a santo antao.
In nave ho vomitato anche l'anima, ma tra un turno e l'altro, sono finalmente riuscito avedere i delfini!!!!!! Ci hanno affiancati e nuotavano vicino a noi, con dei tuffi enormi... Erano alme o dieci!!!! Un'emozione enorme, e' la prima volta che li vedo!!!!!
Nei prossimi due giorni ci aspettano tre gare. Spero di ritrovare unpo' di feeling col mezzo, che ieri mi e' mancato!
Ma sono pronto, sono certo che mi divertiro'.
Un saluto a tutti, vado a riempire lo stomaco che ora e' sotto vuoto!!!!!
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Location:Praia
giovedì 10 febbraio 2011
Race day#1
Sveglia ale 7, colazione, e via!!! Tre ore con la bici a spalle!
Il cratere che ci ha ospitato e' piatto, e sul suo confine, si vedono le nuvole basse che arrivano dal mare... Sembra la fine del mondo, come nei qudri antichi quando si pensava che il mondo fosse piatto e il mare si tuffava nel nulla... Qui e' uguale, con la differenza che dove finisce il mondo c'e' un sentiero: noi scenderemo da li'!!!!
La salita al vulcano e' ripidissima e inospitale, la parte che faremo in bici e' coperta di ghiaia fine, nera e leggerissima, mentre la parte alta su rocce fa pensare al paso alto di la thuile, ripido e sassoso!
Il cratere e'grosso, odora di zolfo, a tratti fuma...emozionante.
Si ridiscende e siparte, uno alla volta ogni tre minuti. I pro sono dei pazzi furiosi! Nn toccano i freni, MarkWeir tocca i 90all'ora, io molto meno!
Mi sdraio, senza conseguene prima del single track, niente di che. Entro nel villaggio a tutta, ci sono 5km di piatto, posso fare la differenza! Spingo come un pazzo,sfrccio tra i ragazzini che esultano, ma dopo pochi minuti sento il cuore a mille e le gambe come se avessi due pugnali conficcati nelle cosce.. Mollo un po il tiro, e mi trascino meglio che posso all'ingresso del single track!
Viva il palazzetti!!! Umido,roccioso, pieno di piante, scivoloso... Una tortura, mi fermo un po di volte per ossigenare e mi trovo costretto a fare dei pezzi a poedi per dare tregua alle mie braccia...ma lo spot e' meraviglioso! Si passa dai boschi ai sentieri in costa, tornantini a raffica, scalinate a ripetizione...
U AAAAHHHHHH!!!!!!! Sono in fondo, ancora vivo, massacrato,ma ancora vivo! Ci metto un bel po per riprendermi...
Ora siamo su una terrazza in riva all'oceano, si chiacchiera e si mangia.
Fino ad oggi abbiamo sempre mangiato alla grande!
Ci comunicano i tempi... Chiudo decimo a 15minuti dal primo, Gerome Clementz... Sono comunque super soddisfatto,,,
Ora risaliamo, domani si riparte col traghetto, poi due aerei per arrivare a Santo Antao: tre gare ci aspettano su quest'isola. L' avventura non e' iniziata che adesso!!!
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Location:Volcano
Fogo
Dopo quattro ore di "danza" sul traghetto siamo finalmente a Sao Felipe. Qui ci aspettano due pulmini e un camioncino dove scarichiamo tutti i bagagli. E' pittoresco vedere come scaricano la nave, gente che urla, gente che va a destra e a sinistra... Riusciamo a caricare tutto, e partiamo in direzione del vulcano. In vita mia di salite ripide ne ho viste tante, ma come questa MAI!!!!!! Una roba allucinante, i pochi tornanti fanno prendere un dislivello incredibile, e ci lasciamo il mare alle spalle in un batter d'occhio.
Ci fermero per tre notti in un simil residence. Qui non c'e' corrente elettrica, se non quella fornita da un generatore che funziona dalle 7 alle 23;
Le docce sono solo fredde, ma si mangia molto bene e si dorme come dei sassi. Di notte tira un vento incredibile e la temperatura scende notevolmente.
L'indomani mattina si pedala, finalmente, e si fanno delle sessioni video e foto. Ora siamo veramente a Capo Verde: la gente ci saluta, ci insegue, i bimbi ridono al nostro passaggio, vogliono salire con noi sulle bici... Insomma, si comincia a vivere il viaggio che avevo in mente io! Ci si ferma a parlare con loro, i ritmi qui sono molto lenti, devono fare un muro, ci si mettono in dieci, ma senza fretta! Se li interrompi, lo fanno volentieri. Insomma, e' quello che mi aspettavo!
Le sessioni di shooting proseguono alla grande; il territorio e' severo, ripido, inospitale... Ma ci si e' divertiti, e non poco!
Domani si salira' sul vulcano, a piedi, per circa tre ore, poi sara' il momento della gara. Non mi sento molto a mio agio su questo terreno ma domani e' un altro giorno, magari un coniglio da tirare fuori dal cappello lo trovo!
Che sia la volta buona che trovo una connessione per postare un po'...
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Location:La caldera
Pedro Gomez
Per vedere l'ambiente bastava scendere dal pulmino...
Da dietro il finestrino e' tutto piu' strano: camminando tra la gente, invece, si respira la stessa aria, si mettono i piedi negli stessi posti, si vive un po come i locals!!!
A piedi siamo andati alla scuola secundaria Pedro Gomez, per spiegare la nostra azione di beneficienza. I ragazzini,1700, ci hanno accolti con sorrisi enormi, ci hanno spiegato la loro situazione, ci hanno spiegato a cosa serviranno i nostri aiuti. E' stato molto interessante vedere la loro situazione, e sapere che possiamo fare qualcosa per loro; e' molto bello!
Come al solito Hans Rey (che ha molta esperienza in merito, ha letteralmente invaso la scuola di adesivi GT i ragazzini li attaccavano ovunque, super felici!
Mi sono ritrovato a fare da interprete a Rowan Sorrel e Mark Weir, traducendo dal francese all'inglese per poter comunicare con una insegnante di matematica! Incredibile ma ne sono stato capace!
A fine mattinata gli studenti (che hanno sfoderato un inglese e un francese da manuale, almeno 100 volte superiore al mio!) sono arrivati a farsi fare gli autografi, tutti contenti e sorridenti! Con le fotocamere e' stato uno show!!
Per pranzo ci si e' fermati in un negozio locale. Lo abbiamo svaligiato di tutto, dalle pizze ai panini, dalle bibite ai caffe' (tra l' altro un espresso degno di napoli!!) le ragazze ridevano felici, e' arrivato anche il titolare che ci ha accolti come se fosse arrivato il presidente... Credo che abbia fatto l' incassso piu' alto di sempre. Probabilmente le commesse hanno poi avuto il pomeriggio libero come premio!!!
Ora siamo su un ferry boat verso L'isola di Fogo, dove finalmente prepareremo le biciclette per domani.
Il viaggio inizia a farsi super interessante!!!
Location:Praia
Arrivo a Praia
Siamo arrivati e ci siamo spostati per cenare in un luogo sperduto gestito da francesi, molto carino e accogliente. Alcuni giovani suonavano musica tipica e danzavano mentre noi cenavamo.
Lo scontro con la realta' del posto e' sempre molto duro: cartelloni pubblicitari inneggiano ad una possibile vincita di una BMW e appena sotto i ragazzi, apparentemente, non hanno nulla da fare se non star li a passare il loro pomeriggio.
Altri vanno a passeggio per la cita' con vistosissime cuffie e i pod nelle orecchie. Molti di loro indossano le magliette delle varie forze politiche (domenica scorsa sono state fatte le elezioni primarie)... Loro vanno in giro a piedi, spesso scalzi, mentre sulla strada vedi passare i suv: magari alla guida c'e' proprio uno di quelli che ha appena preso dei voti. Mi fa un po' strano vedere che ovunque si vada sia semplicissimo essere istituzionalizzati... Ma ormai e' cosi' in tutto il mondo.
Naturalmente i pannelli pubblicitari della coca cola si sprecano, pure l'acqua minerale che compri e' un " brand of the coca cola company". I distributori di benzina, nemmeno dirlo, sono shell e esso...
Domani mattina si va a visitare una delle scuole che beneficieranno dei nostri aiuti. Spero di ritrovare un po' di innocenza nei bimbi!
Nel pomeriggio un traghetto ci portera' sull'isola del vulcano, fogo, e finalmente tireremo fuori le bici dalle sacche (e faremo la conta dei danni???)
Difficilmente riusciro' a postare questi miei pensieri per un po' di giorni, lassu' sul vulcano pare che pure la corrente elettrica la producano bruciando gasolio, credo sia impossibile trovare un collegamento web!!!
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Location:Praia
lunedì 7 febbraio 2011
A destinazione!!!
Si parla di una discesa dal vulcano con 250metri di discesa a piombo sulla sabbia...
Non vedo l' ora!!!!!!!!
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Location:Praia
Check in
Fa strano, e molto, passare il check in da solo.
La sacca con la bici e' stata ingoiata da un nastro ed e' sparita sotto ai miei piedi; ora non resta che attendere di partire e, come diceva la pubblicita' del sapone: Parigi ci aspetta!!!
Day 1
Arrivo a Parigi verso sera, ritiro bagagli e trovo l' hotel...tutto liscio.
Mangio, trovo gli altri e si inizia a fare conoscenza: cosi' a pelle, molto simcpatico Mark Weir, Anche Rowan Sorrel e Greg Doucende mi sono sembrati molto alla mano.
Una birra in compagnia di Fabien Barel e "Poulet", uno dei fotografi, poi divido la stanza con Fabien.
L' indomani ci si ritrova per la colazione, la bici di Hans non e' ancora arrivata... Si parte, si inizia a parlare del posto e dei percorsi
Che affronteremo... "cosi' finalmente giudicheremo se ste 29ers vanno bene nel tecnico"... Detto da Fabien mi tocca subito mettere le mani avanti: "dovrete giudicare me, mica le 29"!!!"..risate generali...
L'ambiente e' molto easy, non sembra di essere immerso tra i migliori biker del mondo, sembra di essere ad una gita tra amici!!!
Bello. Sono contento di essere qui!
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Location:Torino