giovedì 28 giugno 2012

la montagna assassina

Bene, ci siamo quasi!
Ormai Luglio è alle porte, e con lui arriveranno migliaia di trekkers, bikers e alpinisti dell'ultima ora, spesso sprovveduti, e inizieremo a sentire dei veri e propri bollettini di guerra.

La montagna assassina uccide ancora...

Vi riporto una mia piccola esperienza in merito: 2 domeniche fa ho fatto il mio solito giro epico di metà giugno in singlespeed, ormai un classico per me. Parto presto, salgo il primo colle a 2500, scendo a valle, risalgo il secondo colle (di nuovo  a 2500) e inizio la discesa su un nevaio. sella sotto l'ascella destra, mano destra sul top tube, gambe tese in avanti e braccio sinistro sul manubrio, usando la bike come un timone/freno. passo via veloce e in controllo assoluto. uno spasso.



arrivato in fondo butto un occhio al gps; intravedo un sentiero in lontananza, paiono combaciare... mi avventuro nei prati e lo raggiungo, scollino, e mi si presenta un secondo nevaio. stessa tecnica, lo sorpasso agilmente. ora sono sul sentiero, ma... c'è un ma, ed è un MA bello grosso.
il sentiero sale, sale sale ed è letteralmente sepolto di neve. indietro non posso tornare, si sprofonda fin oltre il ginocchio. mantenendo la calma cerco di orientarmi e di capire dove posso passare. in questi casi fare la vaccata è facilissimo...


impiego quasi 2 ore per trovare "il bandolo della matassa" e quando finalmente sono sulla via corretta raggiungo il terzo dei 5  collli che mi aspettano oggi. dalla quota di 2600m posso voltarmi e capire la strada che ho percorso e, soprattutto, la facilità di errore in cui sarei potuto incappare, lasciandoci la pelle.

oggi situazione analoga. partito da casa raggiungo un colle a 2800 con l'intenzione di fare una cresta a piedi (per circa 20 minuti di camminata bici in spalla) per raggiungerne un secondo da cui parte un sentiero tecnico e divertente ma piuttosto esposto e pericoloso.
arrivato in cima una serie di nubi nere e dense si appoggia alla vetta della montagna e limita di molto la visibilità. mi guardo intorno per un momento, dal basso sembrano arrivare i rinforzi con altre nubi nere. apro la cartina (ora non mi fido più solo del gps!) e vedo che la traccia in cresta è segnata come pericolosa e a tratti è ferrata.
bene, giro i tacchi e torno indietro. sono solo, in quota, con poca visibilità... la montagna è qui, nessuno la sposterà fino alla prossima glaciazione...

riprendo il sentiero e scendo a valle. mi bevo una birra, mangio un panino e torno a casa. scendendo mi volto: il colle ora è praticamente sgombro dalle nubi di prima, ma non mi pento della mia scelta, sono a casa tranquillo e sereno, con un bel "mezzo" giro nelle gambe...

con questo voglio augurare a tutti una piacevole estate e con una raccomandazione: PRUDENZA!
la montagna non ammazza nessuno se la si rispetta, siamo a decidere se sia il caso di tornare a valle o no. non rischiamo inutilmente la nostra preziosa vita per una semplice escursione. le montagne sono qui da millenni.



forse non avrete modo di tornarci a breve, ma non per questo dovete rischiare di morirci: così non ci tornerete mai più!

1 commento:

  1. meglio essere a casa con la voglia di essere lassù, che essere lassù con la voglia di essere a casa...

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