lunedì 14 febbraio 2011

Ripristino totale

Sveglia presto tanto per cambiare, e traghetto. Giusto per non farsi mancare nulla!!


Ieri sera dopo le quattro ore di traghetto, gli svomitazzi, i due aerei e l'ora in mini bus, siamo stati a casa di Cesarìa Evoira, molto celebre qui ma ache in Francia: e' una cantante di colore che canta (e parla) solamente nel dialetto locale, il creolo. Una casa lussuosa per gli standard locali, normale per i nostri, ma la cosa incredibile e' la quantita' di dischi d'oro, di platino e gli awards vari appesi alle pareti!!!
Lei, anziana donna di colore, nera come la notte, emana un'aura indescrivibile: parla con pacatezza, accenna qualche parola di francese, ma dice cose molto profonde e sincere. Mi ha fatto venire in mente la vecchina del libro "l'ombra dello scorpione" di Stephen King.
Un'oretta da lei (che e' madrina dell'evento in quanto siamo qui con l'obiettivo primario di portare aiuti ai bambini del posto) e finalmente si cena.

Alle 22.30 sono crollato, stanco, sfatto, mezzo malato dopo le peripezie della giornata.

Oggi, come detto, mi sono svegliato presto e abbiamo preso il traghetto per San Antao. E' stata la giornata che ho preferito da quando siamo qui! Sulla barca dei ragazzi suonavano e ballavano la capoeira... Bravissimi, e'incredibile i movimenti che riescono a fare!
Arrivati a destinazine ci siamo messi ad aspettare le bici che sarebbero arrivate entro un'ora locale (leggasi almeno due, ma alla fine sono state tre!!!!) in un bar. Abbiamo chiacchierato, mangiato e bevuto a due passi dall'oceano, in puro relax in pura filosofia capoverdiana: senza stress! Come direbbe Damiano, SERENI!!!!
Arrivano le bici (anche quella di Hans che finalmnete e' arrivata da los angeles, londra, parigi... carichiamo le sacche e saliamo sulla montagna. Da questo lato e' dolce e brulla, ma dall'altro... Ci fermiamo lungo la strada, al riparo da un vento che mi sposta (secondo me soffia ad almeno 70 all'ora) e partiamo; pedaliamo per ben 10 minuti, poi, bici in spalla, risaliamo un sentiero ripido, scosceso,e roccioso:" beh, non e' poi la fine del mondo" mi dico. E comincio a studiarmi i passaggi.
Arriviamo in cima: le nuvole tracciano un solco nel cielo, al di la' il nulla piu' totale. Dobbiamo scendere da qui. Fabien raccomanda prudenza, qui se cadi cadi una volta sola... Non mi tranquillizza! Se lo dice lui che vi assicuro che fa spavento a vederlo, figuriamoci come mi si strizza il culo! Corro ai ripari: metto la sella al minimo, che di meno non si puo', sgonfio le gomme, sgonfio le sospensioni di 30psi, alzo le leve dei freni (come vorrei avere dei pedali flat) e via.
I primi 6 tornanti li facciamo a piedi perche' sono zuppi e scivolosi. Poi partiamo, piu' in basso, uno alla volta, ogni tre minuti.
Cazzo, se ti affacci vedi il nulla! E' cosi' ripido e nebbioso che non vedi a piu' di 10 metri, e il vento soffia fortissimo. Ho voglia di tornare indietro!
Parto, con estrema prudenza, la bici va dove vuole lei, il bordo esterno e' vicinissmo al nulla... Che paura fottuta! Non ho mai visto nulla di cosi' ripido in vita mia! Scendo piu' volte, non voglio rischiare le chiappe, ci metto una vita poi, finalmente, piu' in basso, il cielo si apre e il sentiero si allarga. Prendo confidenza, inizio a divertirmi! Ogni curva una derapata, dx e sx, salti, rocce, radici, tutto fighissimo.
Arrivo con l'adrenalina alle stelle, sono in fondo!!!!!
Faccio il penultimo tempo, ma poco importa, oggi proprio non era il mio!!
Dopo la gara giriamo per il paese, in mezzo ai locals, che ci accolgono con musica e canti. Facciamo un sentiero in mezzo al villaggio che mi lascia senza fiato, peccato aver dimenticato la go pro nello zaino!
Incredibilmente cosi' dal nulla, ritrovo un feeling favoloso con la mia niner, ci gioco, nosepress e tornantini mi vengono bene, mi sento finalmente a mio agio! Chissa' che domani vada meglio delle volte scorse?

Ora siamo in albergo, camera singola per e Rowan, gli altri a mucchi di quattro... Si e'instaurato un buon rapporto, e parlo in inglese come non mai.
sabrina Jonnier mi piace, e' simpatica e alla mano, anche Vouilloz, che all'inizio sembra un po' sulle sue, e' suonato, e mi chiede in continuazione se con la 29 riesco a fare i tornantini cosi' stretti... Certo, farli come li fa lui mi ci vorrebbe un monociclo del 20, tant'e'....
Alla fine, tra tutti, ci soo almeno venti titoli mondiali della DH, ma sembra di essere alla gita sociale del team HUTR!!!

Ottima compagnia via, ora si dorme, anche se mi sento un po' febbricitante... Ho preso due aspirine, nel gruppo ce ne sono un po' di cappottati, da Wildhaber a Mark Weir... Spero di non ammalarmi pure io perche' inizio solo ora sentirmi ok con il mezzo!!!

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Location:Sao Antao

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