martedì 30 agosto 2011

La route des grandes alpes- terzo giorno

Ho dormito bene, al fresco, mi sento tonico, sono un po in ritardo sul mio programma, la sveglia non ha suonato. Mi alzo, faccio un ceck al mio corpo per vedere in che condizioni è: le gambe sono un po legnose, ho dei formicolii piuttosto noiosi alla mano sinistra. Nulla di grave.

Sono ormai le 8.00 quando lascio il campeggio, fa piuttosto freddo, fatico a scaldarmi: in genere mi ci vuole circa un'ora, oggi dopo quel tempo ho già fatto 600 metri di salita! Ecco perché mi fanno male le gambe!
È tutto con il vento in faccia, freddo, in ombra, però bello, soprattutto la parte alta, vicino al rifugio napoleone, dove delle mucche smettono di mangiare per guardarmi mentre passo! Il piccolo lago è di un blu intenso: deve essere piuttosto freddo!
Raggiungo così i 2100 metri del col de vars, per la prima volta indosso la giacca invernale, i guanti lunghi, le ginocchiere... Sarà per la stanchezza, ma fatico proprio a scaldarmi!

La breve discesa mi porta a Jausier, dove lascio la route des grandes alpes (questa va verso il colle de la Cayolle) per intraprendere la salita che porta al colle più alto di tutta europa, cime de la bonette, a quota 2810metri. Sono circa 1400metri di salita,su 23 km. Non proprio una passeggiata!

Per fortuna ci sono punti acqua, così non sono mai a corto e posso bere quanto voglio. Fa sempre un gran caldo, ma un fresco vento in faccia non mi fa percepire il reale caldo che fa. In alto ci sono dei nuvoloni neri, ma non mi faccio intimorire. Ormai sono qui, non posso mica tornare a casa!
Questa salita è veramente ripida, tortuosa, sale costante con una pendenza media dell'8%. A tratti strappa un po, ma raramente spiana...
Bisogna prenderla con calma, anche perché è veramente ancora molto lunga.

Quando finalmente arrivo intorno a quota 2.200 il paesaggio mi torna familiare, sembra di essere al gran san Bernardo. Mi trovo in una sorta di loop da cui non riesco ad uscire: la strada gira e rigira, ma sembra di essere sempre allo stesso punto!
Alzando lo sguardo si apre un anfiteatro enorme, ma non si capisce dove passi la strada. Continuo, tanto non può che essere questa, ci sono i cartelli ad ogni km!
Intravedo il colle, il vento è freddo, mi devo mettere il gilet antivento! Però non mi torna l'altitudine... Segno "solo" 2650... E qui scopro e mi ricordo il motivo: sti francesi, pur di avere la strada più alta, hanno asfaltato un anello intorno ad una cima di sassi! Che folli! La strada si impenna, non so se salire da destra o da sinistra, mi sembrano ripide entrambe! Scelgo di stare a destra, l'ultimo km è duro, ma so che è l' ultimo!
Ancora uno sforzo e sono in cima. Ce l'ho fatta! Sono su! Mi faccio fare la foto, mi vesto bene, mi preparo a scendere. Al bivio noto un cartello. Dice: Nice 120 km. Un qualcosa si accende nella mia testa malata: quasi quasi tiro dritto e mi faccio dalla cima più alta al mare in una unica botta.
Detto fatto, mi butto giù dal colle. La strada è molto divertente, ma bisogna stare molto attenti! Col vento contro basta una folata mentre si è distratti per finire fuori strada. E il bordo è piuttosto ripido!

Rimango vestito fino al paesino di saint Étienne de tinée, dove mi spoglio e mangio tutto quello che mi rimane nelle borse: panino, formaggio, frutta... Riprendo a pedalare, ora il formicolio è su entrambe le mani, ma ancora si sopporta. Passo da Isola, entro nelle gorges de Valabre, bellissimo! A saint saveur passo un campeggio, dentro di me so che è l'ultimo, quindi o mi fermo, o vado al bivio per Rocquebillière ed deciderò il da farsi.
Quando arrivo li ci penso un attimo. Mi fermo, guardo la carta: o salgo altri 300 metri e rimango fedele al programma, o mi lancio nella pazza idea di arrivare in spiaggia la sera stessa. Troppo allettante, salgo in sella e continuo a scendere.
Mancano solo 65km per arrivare a Nizza, ma un vento odioso mi scatena sul muso! Sono in discesa e non riesco a stare sopra i 22 orari... La vedo lunga!
Le gorges de Tinée non finiscono mai, a tratti sono stupende, anche se ormai ci sono pezzi di strada a 4corsie e gallerie un po troppo lunghe per i miei gusti. Per fortuna gli ultimi 30km li faccio su pista ciclabile, con le braccia appoggiate sul manubrio a mo di triatleta, non per migliorare il coefficiente aerodinamico, ma perché ormai non so più come impugnare il manubrio!

Ormai é sera, quasi il tramonto, mi fermo in un minimarket a prendere qualcosa per la cena, 2 birre gelate...

Arrivo in spiaggia a Cagnes sur mer quando ormai il sole sta tramontando. Il tutto ha un qualcosa di poetico! Mi siedo accanto alla bici, bevo una birra, penso che ci sono riuscito. Forse con mio papà avrei fatto una via più breve, più diretta, però come l'ho fatta io ha un qualcosa di unico, di magico. Chissà se lui da lassù ha visto la mia impresa, chissà se ora sa che sono riuscito nell'impresa che sognavo con lui quando ero piccino... Chissà...

Non mi resta che trovare un campeggio per la notte, domani ritroverò Cora che arriverà a prendermi col furgone...

É stata una incredibile avventura, un viaggio intenso, unico, stupendo.
Ancora una volta mi sento appagato dalla mia impresa.
Sono felice.


LE FOTO DEL MIO VIAGGIO SONO VISIBILI, PER I MIEI AMICI, SU Fb O CLICCANDO QUESTO LINK

6 commenti:

  1. ma quanti km hai fatto alla fine? E con che dislivello?
    Bellissima...
    (sempre Ubaldo)

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  2. 484x10'000!!!!!

    ora collego il gps, poi pubblico foto e altimetrie!!!

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  3. Mi sono letto tutto d'un fiato i 3 racconti e cosa dire... mi sono commosso! :-)

    Sono sicuro che il tuo babbo più che guardarti da lassù pedalava con te, in fondo ognuno se è come è, lo deve ai propri genitori.
    E le tue sane piccole follie un pò sono anche merito suo.

    Un abbraccio fratello ;-)

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  4. Letti anche io tutti assieme, finito adesso.
    Considerando che qua ora si annuvolando e fa freddo..sono riuscito ad immedesimarmi in certe tue pazze discese :)
    Bravo!!!

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