martedì 30 agosto 2011

La route des grandes alpes- primo giorno

Quando ero piccino chiedevo sempre a mio papà: andiamo al mare in bici?
Ma prima ero piccolo io, poi vecchio lui... Ora lui non c'è più, ma la voglia di farlo è rimasta viva nel mio cuore.
È rimasta lì, nascosta in un angolo, fin quando, un giorno, mi sono detto: ora che sono allenato e in gran forma, perché non farlo?
Così mi prendo le mappe e mi studio, in un paio di ore, un itinerario degno di un tour epico.
Decido anche il come e il quando e, in men che non si dica, giunge il giorno della partenza.

Non so bene cosa mi aspetti, non so cosa voglia dire pedalare una bici che pesa, tra tutto, una trentina di kg. Ma non mi spavento.

È mercoledì 24 agosto, 7.30 del mattino. Puntuale inizio a pedalare.
Il paese dorme ancora, nessuno mi vede sparire con la mia bici e, nel giro di 400metri, sono un turista come se me vedono tanti!

Evito le gallerie e i tratti di strada statale non necessari, poi inizio la salita al colle del piccolo S. Bernardo. Tutto fila liscio, la bici non sembra pesare poi così tanto, scorre piuttosto bene! La prendo con calma, noto cose che non ho mai notato prima, panorami e vedute che, anche se visti mille volte, continuano ad avere un fascino enorme su di me...
Alle 10.30 sono al colle, tranquillo, fresco. Mangio una barretta alle nocciole, foto di rito, e parto. Cerco se per caso sul cartello del colle è rimasto il fiocco che Ausilia e Seba hanno messo per Franca, ma ovviamente il vento se lo è portato via, chissà dove.

Inizio a scendere con prudenza, ma la bici pare molto guidabile anche da carica!
Arrivato al bivio per mont Valezan ne approfitto e prendo una strada secondaria: mi farà risparmiare una dozzina di km: tanto ne ho da fare di strada!

Arrivato sul fondo valle inizia la salita verso la val d'Isère. Non pensavo, ma sono 38km per arrivare su e alla fine nemmeno troppo semplici! Ho finito le scorte di acqua e nonostante il lago enorme di Tignes non si vede nemmeno una fontana!
Sono le 13 in punto quando avvisto un piccolo market. Guardo il cartello degli orari, vedo che chiude alle 13, noto una ragazza bionda che entra prima di me... Poso la bici, non la lego, mi fiondo alla porta e vedo un braccio gentile che spinge fuori la ragazza di prima. Incredulo provo a tirare la maniglia e lo stesso braccio di prima mi strappa la porta dalle mani. Sto figlio di una grandissima mignotta lurida mi ha sbattuto la porta in faccia!
Io e la tipa ci guardiamo, ci sorridiamo, e via, ognuno per la sua via!

Così mi bevo una coca al bar e mi mangio il panone che mi ha preparato Cora, trovo una fonte, faccio il pieno, e parto!

L'Iseran è velato, ventoso, ora che arrivo freddo e nuvoloso. Mi cambio, mi rintano al bar, une tarte aux framboises  e una coca non me li faccio mancare!

Scambio quattro parole con altri ciclisti e scendo, da solo col vento.
Ora è tutta discesa! Magari! I francesi riescono a mettere le salite ovunque, anche in discesa, e ogni 200metri che scendo ne devo risalire altri 100!!!

Prima di Modane ci sono un sacco di scorci panoramici da sogno, forti e gorges  stupendi. Faccio un po di foto, non é molto tardi!

Arrivo in città trovo subito il campeggio comunale. Costa 10 euro, arrotondo con 2 birre, guadagno un pacco di patatine e mi accampo.

Arriva lo zio di France (un ometto di 63 anni che mi sembra proprio lui da grande) e vedo che si illumina quando vede sulla mia maglia la scritta valle d'Aosta... Pensava fossi un tedesco!
Franco mi racconta dei suoi viaggi in bici di quando era giovane, mi chiede un sacco di cose... Noto una scintilla nei suoi occhi riaccendersi, capisco il dolore di non poter più pedalare dopo un brutto infarto 3 anni fa.

Mi offre una pasta, declino, voglio una tartiflette!
Vago inutilmente per Modane in cerca di un ristorante ma le uniche alternative sono pizza o crepes. Opto mal volentieri per la prima, la affogo con una birra grande e la gelo con un mediocre gelato.

Mi ritiro in tenda, domani sarà il giorno più lungo, devo recuperare energie... Non dormirò una mazza, il campeggio è a 30 metri dalla stazione del treno, non me ne ero accorto, mi viene in mente Perse coi tappi per le orecchie nel bosco: sorrido, i miei sono a casa nel furgone!

1 commento:

  1. ehy, per il market metti nome e indirizzo cosi non ci andremo maaaai!

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